sabato 30 luglio 2016

CIRCHI CON ANIMALI TRA PUEGNAGO E SALO' - PRESTO REGOLAMENTO COMUNALE

Vi ricordate la protesta contro il circo a Salò della scorso 2 luglio? E' stata solo l'ultima in ordine cronologico di una serie di presidi e di mail alle istituzioni locali per porre fine agli attendamenti dei circhi con animali. Finalmente la minoranza di Puegnago (entro il cui territorio ricade lo spazio di solito concesso ai circhi e che confina con Salò) è riuscita, dopo mesi di dinieghi e resistenze, a portare una mozione ad hoc sull'argomento proprio nella seduta del Consiglio Comunale di 2 giorni fa. Risultato? Verrà istituita una apposita Commissione con il compito di predisporre un Regolamento sul benessere degli animali e per porre tutti i paletti e le limitazioni possibili affinchè i circhi con animali desistano dal proposito di fermarsi in zona con il loro triste e anacronistico spettacolo di schiavi. Un risultato quasi insperato che però deve dare forza ad ognuno di noi e soprattutto convincere i più scettici e "pigri" che muoversi in prima persona e metterci la faccia fa davvero la differenza!
Quindi organizzate presidi nelle vostre città quando arrivano i circhi con animali al seguito, scrivete mail di protesta ai Sindaci, alle ASL e alla Forestale chiedendo controlli severi, boicottate questi spettacoli diseducativi! Siate il Cambiamento che desiderate vedere nel Mondo!
Grazie a tutte le persone che fanno la loro parte per un mondo migliore, ogni giorno e con umiltà.


Comitato Montichiari contro Green Hill

approfondimenti:
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giovedì 21 luglio 2016

COMUNICATO STAMPA Coordinamento Associazioni Ambientaliste e Animaliste Brescia

Comunicato stampa

Il mancato soccorso e recupero della fauna selvatica nella Provincia di Brescia
Da mesi ormai continua un gioco perverso fatto di palleggi di competenze e presunti vuoti normativi a caratterizzare il nuovo e pessimo corso della gestione della fauna selvatica nel Bresciano. Sullo sfondo c’è la redistribuzione delle responsabilità - politiche e finanziarie - tra Regione ed ex provincia; un riparto che ha creato una situazione inaccettabile.
L’attività delle associazioni dovrebbe essere un valore aggiunto, un supporto a un servizio continuativo di soccorso e recupero che deve essere garantito dall’ente pubblico che invece non c’è. Le associazioni scriventi, si sono trovate e si trovano tutt’ora impotenti, senza sostegno, risorse e persone per far fronte a delle emergenze che comunque non sono di loro competenza.
Questa realtà si manifesta continuamente con inutili telefonate senza risposta al numero di reperibilità della Polizia Provinciale e con le corse in macchina dei volontari che, rubando tempo al lavoro, viaggiano da ogni angolo del Bresciano ai lontani Cras della Valpredina (Bergamo) e di Paspardo (Valcamonica).
A titolo esemplificativo in questi giorni i volontari recuperano una media di circa 25 esemplari di fauna selvatica al giorno tra cui specie particolarmente protette (Civetta, Gufo Reale, Pipistrello, ecc.), senza contare le richieste inevase poiché impossibilitati.
Lo stesso Nucleo ittico-venatorio della polizia provinciale – pagato dalla Regione- non garantisce una reperibilità. Sono molte infatti le lamentele, denunce di cittadini inferociti che non avendo punti di riferimento, si vedono costretti a dirottare le loro richieste di aiuto a volontari delle sottoscritte associazioni ambientaliste. Persino le stesse forze dell’ordine, tirate in causa dai cittadini, si rivolgono alle suddette associazioni che a loro volta si trovano con un sovraccarico di richieste di difficile gestione.
La mancanza di tale compito può configurare un interruzione di pubblico servizio e comunque un danno nei confronti del benessere e della tutela animali, in particolar modo in questa fase segnata dalla riproduzione di uccelli e mammiferi.
Si ricorda come sancito dalla legge nazione n.157 del 1992, che la fauna omeoterma è un patrimonio
indisponibile dello Stato ed è obbligatorio il rispetto del titolo, che ne prevede la tutela. Si rammenta inoltre che le funzioni di soccorso sono strettamente connesse all’attività di controllo del bracconaggio (Art. 49 legge regionale n.26 del 1993), in quanto è proprio a seguito di recupero di fauna selvatica ferita o in difficoltà che si viene a conoscenza di attività illecite (es.: presenza di pallini di piombo a seguito di indagine radiografica).
Quale tutela sussiste se non viene praticato il recupero di animali feriti o in difficoltà dagli organi preposti?
Nei giorni scorsi le associazioni scriventi si sono rivolte al Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, all’assessore regionale Giovanni Fava e al Presidente della Provincia di Brescia Pier Luigi Mottinelli chiedendo quale sia il motivo di questa grave carenza che vede la fauna selvatica unica “vittima” di questa situazione.
Brescia, 21.07.2016

Coordinamento Associazioni Ambientaliste e Animaliste Brescia:
E.N.P.A. (Ente Nazionale Protezione Animali) Sezione Brescia,
Legambiente Brescia, S.V.A. (Servizio di Vigilanza Ambientale) Legambiente Brescia,
LAC (Lega Abolizione Caccia) sezione Brescia,
LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) sezione Brescia,
O.I.P.A. Brescia (Organizzazione internazionale Protezione animali)
Comitato Montichiari contro Green Hill



lunedì 4 luglio 2016

CONSIDERAZIONI E PRECISAZIONI SULLA PROTESTA AL CIRCO DI SALO'

 Il presidio di sabato 2 luglio è stata un’ottima occasione per ribadire a chiare lettere che gli animali  sono soggetti e non oggetti e che non devono essere sfruttati nei circhi. Non importa quanto siano “tenuti bene”, le prigioni e le catene restano tali anche quando sono dorate. Ogni individuo ha diritto alla libertà e a vivere nell’habitat più adatto alle sue caratteristiche etologiche. Lo decide la Natura. L’antropocentrismo insito nell’idea di sfruttamento degli animali (dai circhi agli allevamenti) deve essere abbandonato se si vuole che la nostra società evolva eticamente. 
Il futuro del circo è questo: esercizi e numeri senza animali. L’arte circense sta in questo, non certo nel ridicolizzare e far esibire tigri, giraffe, zebre, foche ecc. Ricordiamo che, dati Eurispes 2015, il 68% degli italiani è contrario all’utilizzo di animali negli spettacoli itineranti e non. 

Ringraziamo con tutto il cuore tutte le persone che con determinazione e senso di Giustizia hanno partecipato sia al presidio sia alla protesta via mail. 

Un paio di note stonate:
L’articolo del Bresciaoggi del 03.07.2016, riporta una serie di inesattezze che esigono immediate e puntuali precisazioni:
1) Al di là del titolo eclatante, l’incontro con l’Amministrazione in realtà è stato piuttosto sterile e dispersivo. Sarebbe bastato lasciar parlare la Consigliera che da mesi chiede che venga presentata in Consiglio Comunale una apposita mozione sul tema circhi con animali anziché alzare muri e rifiutarle perfino la possibilità di leggerne il testo (poche pagine) alle persone riunite per l’occasione. Era questa la parte più importante dell’incontro, secondo noi, e, stranamente, nell’articolo, nemmeno si accenna a questa mozione, strumento politico che dà margine di azione agli Amministratori locali senza entrare in contrasto con le normative vigenti (locali e nazionali). Quanto all’affermazione, riportata nel titolo dell’articolo, per cui il Sindaco, per il futuro, intende dare sfratto al circo mediante una variante urbanistica, vedremo nei prossimi mesi che cosa accadrà, a parte il piccolo particolare che il terreno è privato e non pubblico per poterne disporre a piacimento.
2) Nell’articolo è stato scritto che il Comitato ha respinto l’opportunità “di coinvolgere la cittadinanza e farsi protagonisti di una associazione in difesa degli animali anche a Puegnago per aiutare sul territorio gli animali che hanno davvero bisogno, a cominciare da cani e gatti”. Innanzi tutto a noi non è stato proposto proprio nulla di tutto ciò. Comunque ricordiamo che di associazioni e di volontari che si occupano degli animali, anche a Puegnago, ce ne sono già e non è questo il punto, ma soprattutto ricordiamo che sarebbe compito del Comune farsi carico della cura degli animali, randagi in primis, che vivono e si trovano sul proprio territorio; quasi tutti i Comuni Italiani si sono dotati di appositi Regolamenti Comunali sul benessere animale, mostrando sensibilità. 
Ricordiamo che un Comitato spontaneo, quale è il nostro, ha per scopo principale quello di informare e sensibilizzare l’opinione pubblica su tematiche concernenti i diritti degli animali. 
3) Infine, di solito, è buona regola quando si scrive un articolo, sentire  tutti i diretti interessati e non soltanto alcuni e in differita. Noi non siamo stati interpellati e per questo motivo abbiamo ritenuto doveroso fare le nostre precisazioni.

Quanto all’incontro del mattino in Municipio, indetto dal Sindaco di Puegnago (perchè il terreno occupato dal circo è sul confine con Salo' ma ricade nel territorio di Puegnago), oltre ai rappresentanti del circo e ai portavoce del nostro Comitato, era presente un folto pubblico diviso tra chi è a favore del circo con gli animali e chi è a favore del circo senza animali. Peccato che degli animali si sia parlato pochissimo e per inciso. Tutta la discussione è stata focalizzata sui permessi, sul rispetto delle normative, sull’impossibilità di poter “fare qualcosa”. Peccato perché un’occasione di confronto e dibattito democratico e costruttivo si è trasformata in un ammasso di luoghi comuni. Noi abbiamo provato a spiegare al Sindaco che, per quanto vi sia una normativa a livello nazionale che, per ora, legittima l’esercizio delle attività circensi con animali al seguito, in realtà egli, come organo politico che rappresenta la sua comunità ha un margine di azione (con strumenti democratici e legali che si chiamano “mozioni”). Sono decine i Comuni Italiani che si stanno impegnando per agevolare i circhi senza animali,  rendendo più difficile e di fatto quindi dissuadendo i circhi con animali dall’attendarsi sui propri territori. Dicevamo, “abbiamo provato a spiegare” perché in realtà solo a nominare la mozione che giace da mesi in attesa di essere quanto meno discussa dal Consiglio Comunale, il Sindaco si spazientiva. Neppure i Consiglieri di minoranza, promotori della mozione, sono riusciti ad avere la giusta attenzione ed è stata loro negata altresì la possibilità di leggerne il testo ai presenti (poche pagine).
A noi premeva porre l’accento sull’aspetto etico della questione. Che gli animali siano tutti nati in cattività, che vengano trattati bene, che addirittura desiderino vivere in gabbia piuttosto che nei loro habitat perché qui sono più protetti e tutelati (parole dei rappresentanti del circo), non cambia la loro triste condizione di schiavi esibiti e ridicolizzati in spettacoli triti e ritriti dove l’animale è ridotto ad oggetto. Per noi invece gli animali sono soggetti e hanno un diritto inviolabile: il diritto alla libertà. Nessuno dovrebbe nascere e vivere in catene!
Abbiamo evidenziato anche l’aspetto diseducativo, per i più piccoli, asseverato da schiere di psicologi.
Abbiamo fatto appello affinché la normativa CITES venga applicata in ogni sua parte, e  sui punti che abbiamo evidenziato e letto in sala non vi è stata possibilità di smentita.
Quando i toni della discussione sono scaduti nei soliti ritornelli e addirittura siamo stati apostrofati (dal Sindaco e davanti a tutta l'assemblea) come persone con “difficoltà di comprensione”, abbiamo educatamente salutato e ce ne siamo andati.
Noi siamo per il dialogo non per gli sbeffeggiamenti gratuiti e fuori luogo. C’è ancora molta strada da fare ma, come abbiamo sottolineato e ribadito al Sindaco, il 68 % degli italiani, secondo dati Eurispes relativi al 2015, è contrario all’utilizzo (ma chiamiamolo pure sfruttamento!) degli animali nei circhi. Sono gli Uomini che danno contenuti alle leggi, non le leggi che impongono comportamenti agli Uomini. E sui circhi la direzione è ormai segnata anche a livello normativo. Vi lasciamo con una riflessione: una società egoista come quella in cui viviamo ha bisogno di imprimere nelle nuove generazioni schemi basati sulla prevaricazione del più forte sul più debole (uomo o animale che sia)? Secondo noi ha bisogno di rispetto, pace e solidarietà. 
Dall’egoismo si può guarire e anche dall’ignoranza.